Infortuni del tennista come può aiutare l’approccio osteopatico

 

Il tennis è uno degli sport più popolari al mondo ed è giocato a vari livelli (principianti, dilettanti, professionisti, élite).
Gli infortuni nel tennis possono dipendere da vari fattori, quali l’età, il sesso, la tecnica, il livello, la superficie di gioco, l’attrezzatura utilizzata.

 

Quali sono i punti deboli del tennista?

Dal punto di vista epidemiologico l’arto inferiore è la parte anatomica più esposta, seguita dall’arto superiore e infine dal tronco.

A livello degli arti inferiori risultano frequenti:

  • Le lesioni muscolari dei muscoli gemelli nella regione del polpaccio (“gamba del tennista”) a causa dei frequenti “start-stop”;
  • Le problematiche all’anca in cui spicca il conflitto femoro-acetabolare (FAI) per via delle ripetute torsioni del bacino in carico;
  • La tendinopatia rotulea, che risulta essere la patologia del ginocchio più diffusa fra i professionisti.

Per quanto riguarda l’arto superiore, la casistica maggiore riguarda:

  • La spalla del braccio dominante può andare incontro a diverse patologie (tendinopatia della cuffia dei rotatori, SLAP lesion, sindrome da impingment ecc.) a causa della ripetitività del movimento “overhead”, ovvero con il braccio in elevazione, tipico del servizio e dello smash.
  • I disturbi del gomito, come l’epicondilite (gomito del tennista) insorgono spesso come risultato di un rovescio a una mano inadeguato dal punto di vista biomeccanico, accompagnato da una tipologia di racchetta scorretta e affliggono tipicamente il tennista dilettante.
    L’epitrocleite, diversamente, colpisce il giocatore professionista ed è associata al servizio e al rovescio.

La biomeccanica riveste pertanto un ruolo determinante nell’insorgenza della patologia: la catena cinetica che si viene a creare durante il colpo, ad esempio il servizio, sviluppa molta forza a partire dalla spinta delle gambe per poi essere trasferita all’arto superiore ed infine alla palla; il gesto atletico è notevole e ripetitivo, sottoponendo a stress tutto l’apparato osteo-muscolare.

 

Come prevenire gli infortuni nel tennis?

La catena cinetica affinché sia funzionale necessita dell’ottimizzazione dei segmenti anatomici e fisiologici (flessibilità e forza muscolare, adeguati pattern motori per l’attivazione muscolare) e una corretta biomeccanica del gesto tecnico.

Per questi motivi, è fondamentale la prevenzione dell’infortunio tenendo in considerazione più aspetti: il tennista deve essere valutato da un fisioterapistaosteopata per controllare la postura, l’appoggio plantare, il corretto posizionamento del bacino e del complesso scapolo-omerale, più eventuali scompensi biomeccanici.

Inoltre, è importante valutare il tipo di racchetta utilizzata, la tensione delle corde e il gesto tecnico motorio sul campo, coinvolgendo anche l’istruttore.
Infine, la salute dell’atleta e i conseguenti risultati in campo prevedono un programma di forza muscolare e coordinazione motoria specifica, che viene svolta dal preparatore fisico in palestra.

 

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