L’epistassi è la perdita di sangue dal naso causata dalla rottura di uno dei tanti vasi sanguigni presenti nel setto nasale. L’epistassi può insorgere spontaneamente, senza una causa precisa, o essere provocata da diversi fattori, il più delle volte banali come ad esempio un’eccessiva esposizione al sole, un piccolo trauma o una infezione come il raffreddore o la sinusite. Generalmente il sanguinamento nasale non è preoccupante e può presentarsi facilmente in varie situazioni e a qualsiasi età. Ma come si può intervenire in caso di epistassi frequente?
Abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Lovato Andrea, Specialista in Otorinolaringoiatra, Professore a Contratto per l’Università di Padova e Ricercatore Universitario in Audiologia e Foniatria.

Dottore, quali sono le principali cause di perdita di sangue dal naso?

Solitamente l’epistassi interessa il locus Valsalvae, una zona anteriore del naso molto vascolarizzata, dove i capillari risultano fragili.
Le cause principali di questo tipo di emorragia possono essere:

  • un’infezione, come il raffreddore o la sinusite.
  • un piccolo trauma, per esempio quello dovuto al soffiarsi il naso troppo violentemente
  • pressione sanguigna alta
  • un’eccessiva esposizione al sole, che essicca eccessivamente la parte interna del naso
  • frattura del naso

Tra le cause più gravi troviamo malattie del sangue come leucemie e linfomi, cardiopatie o malattie del fegato.
Se il disturbo si ripete con frequenza è indispensabile una visita di controllo con l’Otorinolaringoiatra. 

Come avviene la diagnosi?

L’otorino esaminerà l’interno del naso e, se necessario, prescriverà delle ulteriori analisi per capire se vi possono essere malattie sistemiche. Il medico controllerà inoltre che non vi siano patologie locali, come ad esempio un polipo sanguinante, avvalendosi anche dell’endoscopia (una sonda sottile chiamata fibroscopio). Giunti ad una corretta diagnosi, il medico predisporrà una terapia o proporrà la cauterizzazione nasale di uno o più capillari presenti all’interno del naso.

In cosa consiste la cauterizzazione nasale?

La cauterizzazione nasale si esegue in ambulatorio con un piccolo intervento della durata di pochi minuti e consiste nella “bruciatura” del capillare che causa il sanguinamento nasale. L’intervento viene eseguito dall’Otorino tramite l’utilizzo di una pinza bipolare, che diffonde corrente a bassa intensità. In primo luogo il medico procederà con l’ispezione della narice mediante luce e speculum, così da capire quale sia il punto esatto del sanguinamento; successivamente somministrerà l’anestetico locale e inizierà con l’operazione vera e propria.

Come comportarsi dopo l’intervento di cauterizzazione?

Nella settimana successiva all’intervento, il paziente deve avere l’accortezza di non rompere il sigillo cauterizzato o l’emorragia si potrebbe ripresentare. È importante tenere a mente che ogni attività che manipola il naso potrebbe causare il sanguinamento dalla zona cauterizzata da 7 a 10 giorni dopo l’intervento. 

Si consiglia comunque di adottare alcuni accorgimenti come:

  • evitare di soffiare il naso, se possibile;
  • quando si starnutisce, tenere sempre la bocca aperta;
  • evitare tabacco o alcool per una settimana;
  • tenere il naso lubrificato utilizzando le pomate prescritte in sede di intervento;
  • no al sollevamento di carichi pesanti, sforzo o esercizio cardiovascolare rigorosamente per una settimana.

La cauterizzazione nasale è dolorosa?

Assolutamente no, la cauterizzazione viene eseguita in anestesia locale e non provoca alcun fastidio al paziente.

 

Presso il nostro centro di Thiene, Vicenza è a disposizione l’ambulatorio di Otorinolaringoiatria.

E’ possibile fissare ogni giorno un consulto con il medico otorino.