Dolore addominale, gonfiore, flatulenza, alterazioni dell’alvo (diarrea o stipsi), cefalea, debolezza, facile affaticamento, aumento di peso: una volta escluse patologie organiche infiammatorie o neoplastiche, spesso il paziente è lasciato a se stesso, in quel grande oceano chiamato Sindrome dell’Intestino Irritabile. Automedicazione e diete fai-da-te non portano quasi mai ad una efficace risoluzione dei sintomi. Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti al Dott. Parisotto Alberto, Medico Nutrizionista presso Poliambulatori San Gaetano di Thiene.
Dottore, si sente spesso parlare di Sensibilità al Glutine, ci può fornire qualche dato?
Certamente. Circa il 20% della popolazione sembra presentare i sintomi della SII: recenti studi tuttavia indicano come il 30% di questi pazienti possa essere affetto da Sensibilità al Glutine. Numeri importanti: in Italia il 3% della popolazione, più di 3 milioni di persone sono probabilmente intolleranti a questa sostanza.
Di cosa si tratta, precisamente?
La Sensibilità al Glutine è una sindrome caratterizzata dai sintomi intestinali e gastrointestinali tipici della Sindrome dell’Intestino Irritabile, che presentano un rapido miglioramento con l’eliminazione del glutine dalla dieta. Non parliamo di Celiachia, o di Allergia al Frumento (patologie rispettivamente su base autoimmune o allergica). La Sensibilità al Glutine è dovuta a meccanismi immunologici differenti, con un quadro persistente di infiammazione intestinale e sintomi a volte sfumati, ma condizionanti pesantemente la vita sociale e l’attività quotidiana del paziente.
Quali sono le possibili cause di questo disturbo e come si giunge ad una corretta diagnosi?
Solo 10 mila anni fa il frumento è entrato a far parte della dieta dei nostri antenati, precedentemente cacciatori e raccoglitori: è verosimile che questo periodo di tempo non sia stato sufficiente a selezionare individui compatibili con il glutine. Celiachia, Allergia al Frumento e Sensibilità al Glutine sono il risultato di questa mancata selezione. Se tuttavia per la Malattia Celiaca e l’Allergia al Frumento la diagnosi risulta semplice e sicura (tramite esami ematici, biopsie e Prick Test), per quanto riguarda la Sensibilità al Glutine ad oggi non esiste alcun test diagnostico validato, e la diagnosi risulta essere esclusivamente basata su una dieta di eliminazione: i pazienti intolleranti al glutine presentano una importante riduzione (fino alla scomparsa) dei sintomi dopo alcune settimane di dieta aglutinata.
La dieta glutinata può essere utile anche in programmi di dimagrimento?
L’alterazione della funzione intestinale è inoltre spesso associata ad aumento di peso, e a difficoltà nel dimagrimento. Una dieta aglutinata trova quindi indicazione anche nel periodo iniziale di un programma di dimagrimento: la scomparsa dello stato infiammatorio intestinale porta ad una regolarizzazione della sua funzione, con un miglior assorbimento di vitamine e minerali, mentre la normalizzazione della flora batterica permette un miglior utilizzo dei nutrienti, con una miglior risposta ormonale e metabolica globale.
Quali cibi vanno eliminati in una dieta senza glutine?
Una dieta senza glutine prevede l’eliminazione di tutti i cibi contenenti frumento, orzo, segale, avena farro, kamut e dei loro derivati. Andranno quindi eliminati per alcune settimane pane, pasta, pizza, cereali, prodotti da forno e snack. Nel nostro paese tuttavia una dieta priva di glutine si scontra con una cultura alimentare e con abitudini sociali di milioni di persone. Mangiare senza glutine può inoltre apparire costoso e poco gratificante, se non si è correttamente guidati.
E i cosiddetti prodotti pronti “senza glutine”?
Il ricorso a prodotti pronti “senza glutine” (pane, pasta, pizza, dolci senza glutine) non è sempre la scelta migliore: recenti studi hanno dimostrato come questi prodotti sia no molto spesso poveri di fibre, vitamine e minerali, e maggiormente ricchi di grassi saturi rispetto ad altre alternative. Tali prodotti risultano spesso oltremodo costosi.
Riso, mais, grano saraceno, quinoa ed amaranto rappresentano materie prime ricchissime di vitamine, minerali, antiossidanti, e con un contenuto proteico spesso quantitativamente e qualitativamente migliore rispetto ai cereali contenenti glutine.Questi nutrienti sono parte integrante della dieta di popolazioni lontane dal bacino del mediterraneo da migliaia di anni (si pensi al riso per i popoli orientali, o all’amaranto, fulcro dell’alimentazione di Aztechi ed Inca).
Cosa consiglia quindi ai pazienti con potenziale Sensibilità al Glutine?
Innanzitutto, se sono presenti sintomi quali gonfiore, dolore addominale, flatulenza, aumento di peso, debolezza ecc., consiglio di effettuare una visita specialistica con un medico nutrizionista. L’anamnesi del paziente, un’attenta analisi dei sintomi ed una completa visita nutrizionale potranno quindi indirizzare il medico verso il sospetto di Sensibilità al Glutine: una dieta aglutinata di alcune settimane porterà il paziente intollerante ad eliminare dolore addominale, gonfiore, alterazioni dell’alvo e spossatezza, sintomi tipici di questo disturbo. Compito del medico nutrizionista sarà inoltre quello di guidare il paziente verso un’alimentazione consapevole, gustosa e varia (meno cibi preparati e più nutrienti freschi) e di monitorare i progressi legati alla dieta.
Presso il nostro centro medico di Thiene è a disposizione l’ambulatorio di DIETOLOGIA. È possibile fissare ogni giorno un consulto con il medico nutrizionista.