Il melanoma cutaneo è un tumore maligno della pelle che può insorgere su una pelle integra, oppure da nei (o nevi) preesistenti. Fino a qualche anno fa il melanoma era considerato una neoplasia rara, addirittura rarissima fino all’adolescenza, mentre negli ultimi 20 anni l’incidenza è aumentata di oltre il 4% all’anno in entrambi i sessi (Fonte: Ministero della Salute). Negli ultimi anni si è registrato un aumento di casi di melanoma tra gli uomini e una riduzione tra le donne. In Italia, il melanoma cutaneo ha un incidenza di 14,3 casi per 100.000 uomini e 13,6 casi per 100.000 donne, ed è al terzo posto per numero di nuovi casi nella fascia di età da 0 a 44 anni. Una diagnosi precoce fa salire al 90% la probabilità di guarigione dai tumori maligni della pelle; ecco perché è molto importante rivolgersi al proprio medico di famiglia se si sospetta un melanoma (Fonte: Ministero della Salute). Proprio riguardo la diagnosi, abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Dott.ssa Panigalli Silvia, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia – Dermatologo.
Dottoressa, quali sono i parametri di una lesione sospetta?
I principali parametri che fanno sospettare un melanoma sono: nevo con significative ed evidenti variazioni di forma, colore e dimensione dopo la pubertà; nevo presente dalla nascita che cambia forma, colore e dimensione; nevo che presenta tre o più colori o che ha perso la sua simmetria; nevo associato a prurito o che presenta, spontaneamente, un sanguinamento; lesione della cute, pigmentata od acromica, di recente insorgenza e/o in accrescimento.
Chi sono i soggetti più a rischio?
I soggetti più a rischio sono coloro che hanno una carnagione chiara, capelli biondi o rossi, occhi chiari, ma anche soggetti che presentano uno o più casi di melanoma in famiglia. A questi si aggiungono i soggetti con numerosi nei, con nei atipici e con nei congeniti di grandi dimensioni. Anche i soggetti che hanno subito ripetute scottature solari in età pediatrica o nell’adolescenza sono più soggetti al melanoma.
Quali sono gli accorgimenti che si possono seguire a scopo preventivo?
La prevenzione è l’arma più efficace contro il melanoma cutaneo. È importante ricordare che i raggi del sole non sono l’unica causa del melanoma : la possibilità di sviluppare il tumore è strettamente dipendente dall’interazione tra fattori di rischio genetico-costituzionali e ambientali.
A scopo preventivo si possono seguire alcune regole per impedire o ridurre il rischio di insorgenza della malattia. Ad esempio è consigliabile evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole soprattutto nei bambini e nei giovani se di fototipo 1 e 2 o con difficoltà ad abbronzarsi o con facilità a scottarsi. Evitare, in generale, le esposizioni al sole nei climi caldi e tra le ore 11.00 e le 16.00 circa ed utilizzare, specie se la pelle è pallida, creme solari ad alta protezione (30-50 SPF) che contengono filtri che bloccano non solo le radiazioni UVB, responsabili delle scottature, ma anche le UVA. Negli adulti invece, evitare l’abbronzatura artificiale (lettini e lampade UVA) che, oltre tutto, invecchia precocemente la pelle.
Come riconoscere i nei sospetti?
L’esame clinico della cute da parte del dermatologo riveste un ruolo centrale. Ci sono alcune caratteristiche di “atipia” che possono indicare che il neo potrebbe essere sospetto. Ad esempio, l’asimmetria nella forma, la presenza di bordi irregolari e sfumati e di una colorazione non uniforme possono rappresentare un primo campanello di allarme. Inoltre, bisogna sempre tenere in considerazione le dimensioni del neo e la sua evoluzione. La prevenzione in questo caso fa la differenza, per questo consigliamo di effettuare la mappatura dei nei mediante videodermatoscopia digitale per acquisire immagini delle lesioni neviche del paziente al fine di un accurato monitoraggio e identificazione precoce di eventuali modifiche sospette.
In cosa consiste la videodermatoscopia?
La videodermatoscopia consiste nell’osservazione digitale in epiluminescenza con archiviazione delle immagini. L’esame prevede l’utilizzo di una sonda ottica che viene appoggiata sulla pelle previa interposizione di una sostanza (gel, olio, soluzione), che rende traslucido lo strato corneo della pelle in modo che si possano osservare le strutture sottostanti.
Lo strumento impiegato nell’esame è il videodermatoscopio digitale, il quale è costituito da:
- un sistema centrale computerizzato;
- una sonda ottica periferica con micro-telecamera a fibre ottiche ad alta risoluzione;
- obiettivi dotati di sorgente luminosa a luce fredda con potere d’ingrandimento variabile per i differenti tipi di analisi.
La videodermatoscopia digitale consente di memorizzare immagini ad alto ingrandimento dei nevi del paziente, permettendo di effettuare un confronto accurato durante i controlli successivi con monitoraggio delle lesioni ai fini della migliore prevenzione. Secondo le linee guida in dermoscopia, questo esame è in grado di incrementare la sensibilità diagnostica del melanoma anche fino al 35% rispetto alla sola osservazione ad occhio nudo. Tale miglioramento diagnostico può essere ottenuto solo se il medico specialista ha un buon livello di esperienza nell’utilizzo della metodica (Fonte: Ministero della Salute).
Presso il nostro centro si occupa di controllo nei e prevenzione melanoma la Dott.ssa Panigalli Silvia, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia – Dermatologo.