La Crioterapia è una metodica utilizzata in Dermatologia per trattare neoformazioni cutanee di natura benigna, pre-maligna e talvolta anche carcinomi superficiali, mediante l’applicazione rapida, di pochissimi secondi, di una sostanza molto fredda (criogeno) capace di provocare la distruzione delle cellule alterate. Abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Panigalli Silvia, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia – Dermatologo.
In cosa consiste la crioterapia?
La terapia si basa sull’applicazione a livello cutaneo di una sostanza: il criogeno. Il criogeno più diffuso ed efficace è l’azoto liquido, un gas che viene refrigerato fino alla temperatura di -196°C, applicato sulla cute per diffusione mediante appositi strumenti. In seguito al congelamento della zona da trattare mediante crioterapia, avviene la necrosi delle cellule epiteliali epidermiche. Successivamente compare una crosta sottile che si stacca spontaneamente nei 5-10 giorni successivi la seduta, lasciando al suo posto una abrasione superficiale che viene ricoperta in seguito da epidermide nuova e sana.
Quali sono le principali indicazioni della Crioterapia?
La Crioterapia trova indicazione principalmente nel trattamento di lesioni cutanee benigne come:
- verruche comuni
- verruche plantari anche a mosaico
- condilomi genitali e perianali
- molluschi contagiosi
- iperplasia sebacea
- cheratosi seborroiche
- lentigo solari
- cicatrici ipertrofiche
La crioterapia è comunemente utilizzata anche nel trattamento delle cheratosi attiniche, quando si presentano di numero e dimensioni limitate, come alternativa alla terapia farmacologica topica e alla terapia fotodinamica.
Per tutte le lesioni da trattare è necessaria una valutazione preliminare attenta sulla loro natura, numero, dimensioni, spessore e localizzazione per raggiungere il miglior risultato clinico e cosmetico possibile.
Quali sono i principali vantaggi della Crioterapia?
Il principale vantaggio della crioterapia è la possibilità di trattare la cute senza la necessità di ricorrere ad una anestesia locale, talvolta controindicata, come in pazienti allergici agli anestetici locali o cardiopatici, e comunque non sempre gradita, come ad esempio in bambini e persone con fobia degli aghi.
Quali sono i possibili effetti collaterali della terapia?
Nelle ore successive il trattamento, la zona trattata può apparire più rossa e talvolta gonfia; possono formarsi piccole bollicine di siero o siero-ematiche se l’infiammazione è di entità più elevata. Per precauzione, dopo ogni seduta di crioterapia si dovrà applicare una crema antibiotica (tipo Gentamicina) per 4-5 giorni.
Le complicanze più frequenti sono le discromie, soprattutto le ipercromie reattive (formazione di macchie brunastre) che si possono prevenire proteggendo la zona trattata con crema solare o evitando per circa un mese la diretta esposizione alla luce solare intensa. Il recupero con completa ricostituzione dei tessuti trattati si ha di solito nel giro di 10-15 giorni.