Osteoporosi: l’importanza della vitamina D
La vitamina D è una sostanza ormonale prodotta in gran parte dall’irradiazione della cute da parte dei raggi U.V. ed in misura minore assunta con la dieta. La vitamina D infatti, deriva per 4/5 dall’esposizione solare e viene rapidamente assorbita a livello duodenale e digiunale e quindi distribuita attraverso la circolazione linfatica quasi totalmente al tessuto adiposo, da cui viene liberata in piccole quantità rispetto alla quota immagazzinata.
Perché la vitamina D è importante per il tessuto osseo?
L’azione della vitamina D sul tessuto osseo è principalmente quella di promuovere la sintesi di alcune proteine, soprattutto l’ostecalcina, fondamentali per l’omeostasi del tessuto osseo. Numerosi dati confermano i benefici effetti della Vitamina D, in associazione con il calcio, nel ridurre l’incidenza delle fratture sia vertebrali che non vertebrali.
Vitamina D e anziani
L’insufficienza di vitamina D interessa la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D. Questo sembra essere legato innanzitutto alla dieta ed alla scarsa esposizione solare. Anche i giovani non sono immuni a questo fenomeno. Recenti studi hanno infatti evidenziato che l’insufficienza di vitamina D interessa circa il 50% dei giovani, almeno nei mesi invernali.
Fonti alimentari di vitamina D
La vitamina D è presente nei cibi in limitate quantità. La maggiore fonte è costituita dai grassi animali contenuti soprattutto nei pesci grassi (ad esempio il salmone) e nei latticini. Per garantire un maggiore apporto di vitamina D attraverso i prodotti lattiero-caseari sarebbe necessario addizionare tali alimenti, come avviene per ora solo nei paesi del nord Europa e più diffusamente nel Nord America (in Italia questa pratica è ancora poco diffusa). Nelle popolazioni che assumono una dieta povera di vitamina D, come è in generale la dieta mediterranea, la sua carenza tra gli anziani è inevitabilmente elevata.
Prevenzione dell’insufficienza di vitamina D
È stato calcolato che per una persona giovane (inferiore ai 60 anni) un’esposizione estiva del corpo della durata di 20-30 minuti al giorno sia sufficiente a garantire il corretto apporto di vitamina D. In persone di età superiore a 70 anni (ed in maniera crescente con l’avanzare dell’età) che non assumano supplementi di vitamina D la carenza vitaminica ha una prevalenza vicina al 100%.
Trattamento della carenza e insufficienza di vitamina D
L’obiettivo della terapia della carenza e dell’insufficienza di vitamina D è quello di ripristinare normali livelli sierici e quindi dei depositi in tempi brevi. La dose di vitamina D da somministrare può variare in funzione della gravità della carenza e della massa corporea del paziente.
La vitamina D va normalmente somministrata per via orale, limitando l’utilizzo della via intramuscolare ai pazienti con severo malassorbimento. La posologia della vitamina D può quindi anche variare a seconda della condizione clinica trattata e degli obiettivi terapeutici che ci si prefiggono.
Fonte: Linee guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo – S. Adami, E. Romagnoli, V. Carnevale, et al.
Presso il nostro centro è a disposizione l’ambulatorio di Reumatologia. Si occupa di Osteoporosi la Dott.ssa Benini Camilla, Medico Chirurgo Specialista in Reumatologia.