13/09/2021

Icutus, quali sono i primi sintomi a cui prestare attenzione?

Ictus. Solo a pronunciarla è una parola che fa paura. E a ragione, se si considera che è la prima causa di disabilità al mondo e la terza causa di morte in Italia. Nel nostro Paese colpisce quasi 200 mila persone ogni anno, per lo più maschi over 60. Quasi uno su cinque ci lascia la pelle e, fra chi sopravvive, uno su tre si porta disabilità gravi.

Ma anche nel caso di una patologia che mostra tutta la sua gravità «Cura e prevenzione possono giocare un ruolo fondamentale» spiega la Dottoressa Cecilia Zivelonghi, Neurologa di Poliambulatori San Gaetano.

Quali sono i fattori di rischio per l’Ictus?

Attenzione allora ai fattori di rischio: «Pressione arteriosa, diabete, obesità, fumo, familiarità e stile di vita – spiega – sono tutti elementi da prendere in considerazione». Vanno fatti controlli alla pressione, monitorato il diabete e fatte con regolarità le visite cardiologiche. Particolare cura va data all’alimentazione, limitando il consumo di grassi e tutto ciò che può favorire il colesterolo «perché tende a ostruire i vasi».

Fra i nemici di cuore e vene anche il fumo di sigaretta «Strettamente correlato tanto nell’infarto quanto nell’ictus, perché rovina le pareti dei vasi e favorisce l’accumulo di colesterolo e quindi la formazione di placche».

C’è modo di fare prevenzione?

«Per tenere in salute il cuore e le arterie è preziosa l’attività fisica – suggerisce la Specialista – deve essere rigorosamente aerobica e fatta con continuità. Se non proprio tutti i giorni, due-tre volte alla settimana. Una passeggiata è più che sufficiente, senza voler strafare».

Come riconoscere i primi sintomi dell’ictus?

Se l’ictus si manifesta per lo più in modo improvviso, possono esserci a volte dei campanelli d’allarme da non sottovalutare: «Si tratta dei Tia, ovvero attacchi ischemici transitori – spiega la Dottoressa – fenomeni per cui il vaso che porta il sangue al cervello si chiude e causa il sintomo neurologico, che può essere un problema di linguaggio, un formicolio o la perdita di forza. Quel sintomo può scomparire dopo un quarto d’ora, mezz’ora al massimo. Ma non va trascurato perché il cervello ci sta dicendo che qualcosa non va e che è il caso di correre ai ripari».

«L’errore più grande – spiega – sia in caso di Tia che di ictus vero e proprio, è aspettare che passi, quando la principale arma a disposizione per contrastarlo senza avere conseguenze è l’intervento tempestivo. I primi 90 minuti dall’esordio dei sintomi sono considerati la finestra migliore per avere la massima ripresa possibile».

Quando si avvertono i sintomi di un ictus bisogna dunque correre al pronto soccorso: «Ogni minuto in cui il cervello soffre per un’ischemia, una parte muore. Più è avanzata l’età e più è probabile che restino conseguenze ». Le più gravi sono sul versante motorio e del linguaggio, perché compromettono la qualità della vita «Ma la riabilitazione fatta con costanza può fare miracoli».

E al San Gaetano si può impostare un programma di recupero personalizzato per scongiurare possibili ricadute e per riprendere uno stile di vita sano.

 

Per prenotare la Visita Neurologica contattare il numero 0445372205 o compilare il form di contatto per ulteriori informazioni.

Ricordiamo che è sempre attiva la prenotazione tramite l’app ufficiale di Poliambulatori San Gaetano.