Ricostruzione di una mano amputata a Padova

 

17 Giugno 2020 – È stata sciolta oggi la prognosi dell’eccezionale intervento chirurgico svolto in simultanea da 2 equipe dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica, insieme ad un team multidisciplinare con Ortopedici, Anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Tra i Chirurghi di sala la Dott.ssa Kohlscheen Eva, Specialista in Chirurgia Plastica e Medico di Poliambulatori San Gaetano.

Il paziente è un uomo di 64 anni, pensionato che vive in Veneto. Stava utilizzando uno spaccalegna, quando accidentalmente si è procurato l’amputazione completa della mano destra a livello distale dell’avambraccio.

 

Le fasi dell’intervento:

Il team multidisciplinare ha visto in prima fila 2 equipe chirurgiche: una per preparare il pezzo amputato e l’altra per preparare il moncone al reimpianto. Appena il paziente è giunto in sala operatoria, dopo aver attivato le procedure anestesiologiche, si è proceduto contemporaneamente a disinfettare il pezzo amputato mediante la dissezione anatomica di tutte le sue strutture e a prepararlo al suo reimpianto.
Si è poi proceduto alla sintesi ossea di radio e ulna con mezzi di sintesi interni e alla riconnessione di tutte le strutture tendinee flessorie ed estensorie, nonché alla ricostruzione microchirurgica, utilizzando il microscopio operatorio, dei nervi periferici e delle strutture vascolari arteriose e venose ottenendo il reimpianto completo della mano amputata.

La delicata operazione ha visto la partecipazione attiva di 7 chirurghi: 2 chirurghi ortopedici che si sono occupati della sintesi ossea e 5 chirurghi plastici ricostruttivi, 3 anestesisti e 6 infermieri.

Il prof. Cesare Tiengo, primo operatore responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia di Chirurgia Plastica, ha eseguito il laborioso reimpianto, la cui principale difficoltà tecnica era rappresentata dal tempo limitato a disposizione per riperfondere l’arto e dal calibro esiguo delle strutture vascolari e nervose da riconnettere tra loro che ha richiesto l’utilizzo di una sofisticata strumentazione e di avanzate competenze microchirurgiche.

 

Dottoressa, come si è concluso l’intervento?

L’intervento è iniziato alle 18.30, a sole tre ore dall’amputazione e si è concluso all’1.20. Il paziente ha mantenuto la vitalità della mano, con la progressiva mobilizzazione attiva delle dita, ed è stato dimesso dopo sei giorni di ricovero in buone condizioni cliniche e in grado di muovere autonomamente le dita.

Dopo un periodo di riabilitazione assistita, a 50 giorni dall’intervento, i medici hanno sciolto la prognosi e ipotizzano che l’uomo possa ritornare a compiere, nell’arco di alcuni mesi, le normali attività manuali; la completa rigenerazione neuromuscolare verrà raggiunta in 18 mesi.