La psoriasi è una malattia infiammatoria cutanea caratterizzata da chiazze eritematose ricoperte da squame biancastre che più frequentemente si localizzano i gomiti, ginocchia e cuoio capelluto. La psoriasi può essere una patologia fortemente impattante sulla qualità di vita del paziente. La malattia può presentarsi a qualsiasi età, anche se esistono due picchi di insorgenza, rispettivamente attorno ai 20 e ai 60 anni.
Quali sono i principali sintomi e segni clinici? Quali sono le cause? Vi è una correlazione tra psoriasi ed alimentazione? Abbiamo rivolto queste ed altre domande alla Dott.ssa Coati Ilaria, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia.

Dottoressa, come si presenta la psoriasi?

Si possono identificare diverse tipologie di psoriasi e va precisato che si tratta di una patologia multiforme e ciascun tipo di psoriasi può poi avere “varianti” caratteristiche.

Psoriasi a placche o volgare
E’ la forma più comune, insorge generalmente nella seconda o terza decade di vita con piccole lesioni isolate, che, ingrandendosi, confluiscono tra loro, fino a formare le classiche chiazze localizzate prevalentemente sui gomiti e sulle ginocchia, sulla regione sacrale e sulla piega interglutea.

Psoriasi guttata
Si può presentare con la comparsa eruttiva di chiazze rossastre, che vanno incontro a desquamazione. Questa forma colpisce soprattutto il tronco e raramente il volto e il capillizio; provoca un malessere generale, dolore alle piccole articolazioni.

Psoriasi pustolosa
Può essere localizzata o diffusa, con diversi gradi di severità; è caratterizzata da vaste chiazze eritematose-desquamative, prevalentemente al tronco, circondate da pustole piene di pus.

Psoriasi eritrodermica
E’ la forma più grave, ma fortunatamente è rara. Di solito è una generalizzazione di una psoriasi preesistente e scatenata da diversi fattori, quali una dermatite atopica associata o a terapie mal condotte o ancora reazioni tossi-allergiche e traumi psichici rilevanti.

Psoriasi invertita
Si tratta di una forma che ha una localizzazione speculare rispetto alla classica: predilige le pieghe dell’inguine e delle ascelle, la zona dell’ombelico e della zona sotto-mammaria. Le chiazze sono molto arrossate e la pelle è liscia; la desquamazione è molto ridotta, se non completamente assente.

Quali sono le principali cause della psoriasi?

La psoriasi è una patologia a genesi multifattoriale, in cui un ruolo determinante è svolto dal sistema immunitario e dalla genetica del paziente.
I linfociti T del sistema immunitario, preposti alla difesa del nostro organismo, riconoscono come estranee le cellule della pelle causando una risposta infiammatoria e la riproduzione accelerata delle cellule dell’epidermide.
La predisposizione genetica del paziente è di tipo poligenico, ovvero originata da alterazioni a carico di più geni, che lo rendono suscettibile allo sviluppo della patologia.
Tuttavia alterazioni del sistema immunitario e predisposizione genetica del paziente non sono sufficienti a determinare l’insorgenza della malattia.

Molti fattori sono implicati nella sua comparsa, fra cui:

  • fattori ambientali
  • fattori traumatici
  • fattori infettivi
  • fattori psicologici
  • lo stile di vita (come per esempio l’assunzione di alcolici e/o l’abitudine al fumo).

Vi è una correlazione tra psoriasi ed alimentazione?

L’esistenza di una correlazione tra psoriasi e alimentazione è stata negli anni oggetto di frequenti controversie, alcune scuole di pensiero ritengono che l’alimentazione non sia determinante, altre invece ritengono che alcuni cibi possano giocare un ruolo.
Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano che un aumentato introito di acidi grassi saturi sia correlato a un peggioramento del quadro clinico, mentre pare che una dieta ricca di omega 3 sembra proteggere dalle riacutizzazioni.
Sebbene una dieta corretta non influisca direttamente sulla comparsa o meno della psoriasi, è comunque importante alimentarsi in modo sano per mantenere un buono stato di salute evitando il sovrappeso: l’aumento di peso, in particolare del grasso addominale, può determinare un peggioramento clinico significativo.
In generale i pazienti con psoriasi dovrebbero limitare gli alimenti iper-calorici e/o ad elevato indice glicemico, gli alimenti fritti, gli alcolici. Vanno invece privilegiati frutta e verdura fresca, pesce, legumi, pasta e riso, per fare qualche esempio.

Cosa ci può dire riguardo la terapia?

Ad oggi le opzioni terapeutiche per la psoriasi sono molteplici e consentono di approcciare al paziente in maniera diversa a seconda delle manifestazioni cliniche e delle caratteristiche dello stesso. Non esiste una cura definitiva per la psoriasi perché la genetica del paziente è un aspetto su cui non possiamo intervenire, ma nella maggior parte dei casi riusciamo ad ottenere un buon controllo clinico della patologia. I trattamenti impiegati e sono finalizzati a tenere sotto controllo la malattia. I principali sono:

  • Trattamento topico con creme o unguenti, generalmente impiegato per le forme più lievi di psoriasi. La terapia in genere comprende prodotti a base di corticosteroidi, derivati della vitamina D, sostanze emollienti e decapanti.
  • Fototerapia, quindi luce naturale o artificiale. Vi è la possibilità di sottoporsi a delle sedute di fototerapia in strutture mediche qualificate.
  • Terapie sistemiche tradizionali nei casi di psoriasi più severa o, qualora i trattamenti topici e la fototerapia non siano sufficienti, è necessario ricorrere all’assunzione di farmaci per via sistemica (compresse o iniezioni).
  • Terapie biotecnologiche e “small molecules”. I farmaci biologici rappresentano uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina negli ultimi anni in campo terapeutico. Il successo di queste nuove terapie risiede nella loro grande selettività d’azione che consente di ottenere, nella maggior parte dei casi, una notevole efficacia terapeutica in tempi brevi con riduzione degli effetti collaterali rispetto alle terapie sistemiche tradizionali. La prescrizione di questi farmaci in Italia è rivolta a quei pazienti che siano affetti da psoriasi grave ed abbiano fallito la terapia sistemica tradizionale o non possano assumerla.

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