Spesso ci possiamo sentire spossati, deboli fisicamente e di cattivo umore non capendo il reale motivo del nostro malessere. Pensiamo che tutto sia riconducibile allo stress, o dovuto ad altre circostanze “esterne” ma raramente andremo a pensare che la causa di tutti questi disagi sia il fatto che trascuriamo il nostro microbiota, e in particolare quello intestinale.
Ne parliamo oggi con il Dottor Alberto Parisotto, Medico Chirurgo con Master Universitario di II livello in Nutrizione, che ci spiega e illustra i motivi per cui il microbiota intestinale è così importante e perché non bisogna sottovalutarlo.
Che cos’è il microbiota?
Il microbiota è l’insieme di tutti i microbi che si trovano dentro e sulla superficie del nostro corpo. In particolare i batteri rappresentano la popolazione più ampia del microbiota e hanno costituito nel nostro organismo delle “comunità”. Il microbiota umano è ubiquitario e può essere suddiviso in microbiota della pelle, delle vie respiratorie, del tratto uro-genitale. In particolare il più importante è sicuramente quello intestinale, il più ricco e importante. Un tempo noto come flora batterica intestinale è costituito da miliardi di batteri appartenenti a oltre 800 specie e conta fino a un milione di miliardi di elementi, un numero dieci volte superiore a quello delle cellule del corpo umano.
A cosa serve?
Il microbiota svolge varie funzioni. Ecco le principali:
- Immunità: con un sistema noto come “effetto barriera” blocca la proliferazione dei germi patogeni e regola la maturazione del sistema immunitario;
- Sintesi di vitamine: i batteri intestinali producono alcune vitamine (acido folico, vitamina K, vitamine del gruppo B) e regolano l’assimilazione di calcio e ferro;
- Metabolismo: grazie all’attività metabolica della flora intestinale il nostro organismo è in grado di digerire molecole complesse regolanti il metabolismo, l’appetito e l’aumento di peso.
La natura del microbiota varia in funzione di una grande quantità di fattori: genetica, età, luogo di nascita, dieta, malattie, terapie antibiotiche e uso di probiotici e prebiotici. In particolare nel 2010, uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Ospedale Meyer e del dipartimento di Farmacologia dell’Università di Firenze ha rivelato che alcuni bambini del Burkina Faso, che seguono a una dieta praticamente vegetariana e ricchissima di fibre, presentano nell’intestino una popolazione microbica molto più ricca e varia rispetto a quella contenuta nell’intestino dei coetanei occidentali, che seguono una alimentazione caratterizzata da zuccheri, grassi, carne e molte meno fibre. Anche per questo motivo i bambini africani soffrono molto meno rispetto ai secondi di malattie autoimmuni non trasmissibili.
Cosa fanno al nostro organismo?
La maggior parte dei batteri sono nostri “amici” e svolgono compiti importanti per la nostra salute. Se ci prendiamo cura in maniera adeguata del nostro microbiota quest’ultimo contribuisce al benessere del sistema immunitario, alla digestione, alla salute della bocca, della pelle, dei reni, del fegato, dell’apparato respiratorio e riproduttivo. È risaputo e dimostrato che il rapporto tra intestino e cervello dipende dallo stato di salute del nostro Microbiota intestinale.
Cosa bisogna evitare per indebolire il microbiota?
Quando il microbiota si presenta decisamente alterato si parla di disbiosi. Tra i fattori che possono contribuire al deterioramento del microbiota intestinale ci sono gli antibiotici, l’alcool, le sostanze chimiche presenti negli alimenti come conservanti, coloranti, emulsionanti e dolcificanti artificiali. Sconsigliato per l’indebolimento del microbiota il fumo della sigaretta e l’utilizzo di farmaci antinfiammatori.
Quali potrebbero essere le possibili malattie?
La formazione della disbiosi può essere causa di diverse patologie:
- Obesità: causata da disturbi metabolici dell’organismo
- Disturbi mentali: i batteri presenti nell’intestino possono portare a disturbi mentali e malattie neurodegenerative.
- Malattie autoimmuni e infiammatorie: il microbiota intestinale alterato aumenta la permeabilità intestinale e contribuisce all’insorgere di malattie come artrite reumatoide o morbo di Crohn.
Come prendersi cura del microbiota?
Per mantenere sano il microbiota bisogna:
- Seguire una dieta sana ed equilibrata;
- Praticare attività fisica;
- Assumente Prebiotici: nutrienti (essenzialmente fibre) che agevolano l’attività metabolica del microbiota intestinale, aumentando la produzione di acidi grassi a catena corta e la proliferazione di specie batteriche benefiche;
- Assumere se necessario Probiotici: microbi «buoni», i quali rafforzano la barriera della mucosa intestinale e agiscono da antinfiammatori;
- Nell’infezione da Clostridium difficile, si può considerare il trapianto di microbiota.
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