La pelle nei neonati e nei bambini è più sottile e delicata rispetto a quella degli adulti, con una barriera cutanea meno formata; proprio per questo motivo è più fragile e facilmente soggetta ad arrossamenti o dermatiti. Infatti in età pediatrica, la barriera offerta dal film idrolipidico non è ancora ottimale, così come insufficiente risulta essere la difesa dai raggi ultravioletti da parte del sistema melanocitario. Come possiamo prenderci cura della pelle dei nostri bambini? Abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Coati Ilaria, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia.
Dottoressa, come possiamo proteggere la pelle dei neonati?
Alla nascita, la pelle dei bambini appare ricoperta da una vernice caseosa, composta per l’80% da proteine e lipidi, che svolge una funzione protettiva sull’epidermide. Nei primi giorni di vita è preferibile utilizzare solo impacchi di acqua tiepida e passare al bagnetto dopo la caduta del cordone ombelicale. Dal 4° mese diventa utile l’impiego di olii nell’acqua utilizzata per il bagnetto o sulla spugna. In generale è buona norma evitare bagni lunghi che seccano eccessivamente la pelle ed utilizzare creme emollienti, a base per esempio di acqua termale. Va scoraggiato l’utilizzo di detergenti molto profumati ed emulsioni contenenti alcool.
Quali sono le più frequenti patologie cutanee nei neonati?
Una delle patologie cutanee più frequenti nei neonati è sicuramente la dermatite atopica. Si presenta solitamente nel lattante dopo il terzo mese di vita ed è caratterizzata da chiazze desquamanti pruriginose, talvolta eritematose, con localizzazione al viso, al tronco e agli arti. La pelle affetta è infiammata ed eritematosa, può presentare vescicole, essudazione ed edema: l’infiammazione induce prurito che provoca a sua volta lesioni da grattamento lichenificazione. Di norma, nella prima infanzia, la dermatite atopica si manifesta sul volto, sul collo, alle pieghe di gomiti e ginocchia. Passato l’anno l’eczema lascia le parti “convesse” del corpo per situarsi nelle pieghe, quelle dei gomiti, gambe o dietro le orecchie (quest’ultimo punto è del tutto caratteristico della dermatite atopica).
Vi sono poi altre irritazioni cutanee come:
- La crosta lattea: si presenta sul cuoio capelluto con una patina giallastra dovuta all’eccesso di sebo. In questi casi può essere utile l’applicazione di olio di mandorle dolci per alcuni minuti prima del lavaggio con un olio-shampoo.
- La dermatite da pannolino: si sviluppa quando le feci e le urine del bambino stanno per un tempo prolungato a contatto con la cute. In questi casi la pelle va lavata, asciugata bene e protetta con paste e polveri apposite.
Come si interviene in presenza di dermatite atopica?
Le linee guida per il trattamento di dermatite atopica in età pediatrica raccomandano in primis la somministrazione di corticosteroidi topici utili a ridurre l’infiammazione; in aree particolarmente sensibili (volto e area del pannolino) si possono poi applicare altri anti-infiammatori non steroidei sempre tenendo conto dell’età e delle caratteristiche del paziente.
Gli emollienti possono essere applicati liberamente e frequentemente (almeno 2-4 volte al giorno), senza strofinare eccessivamente la cute. E’ utile individuare una routine personale per l’adeguata igiene e cura della cute del bambino, in modo che questa divenga un’attività quotidiana regolare, da effettuare anche quando la sintomatologia è ben controllata.
È possibile prevenire questa patologia?
Ci sono alcuni accorgimenti che si possono seguire, come ad esempio:
- l’uso di emollienti subito dopo la nascita, per riparare la pelle secca e, più specificamente, la barriera cutanea, aiutando a ripristinare il suo ruolo difensivo;
- evitare in contatto con allergeni, come acari e polvere;
- evitare agenti irritanti, come saponi aggressivi, vestiti ruvidi o sintetici, aria secca e temperature alte.
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