Sono 4-5 gli interventi di Mastopessi eseguiti ogni mese dal dott. Cristiano Biagi, medico chirurgo del Poliambulatorio San Gaetano, il quale ci introduce a questo tipo di intervento che, dati alla mano, interessa un’ampia fetta di pubblico femminile.
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Quando è richiesta la Mastopessi?
“La mastopessi – spiega il dott. Biagi – si esegue soprattutto nelle donne che hanno allattato per diversi mesi e, in conseguenza di ciò o anche per effetto di un dimagrimento, vedono il seno calare”. Un intervento ormai entrato nella routine dei chirurghi plastici che “consiste nel riportare la ghiandola mammaria alla situazione antecedente al cedimento anche attraverso un’asportazione cutanea”.
E’ necessaria un’anestesia?
Per quanto riguarda l’anestesia il quadro è abbastanza chiaro: “ In chirurgia estetica – dice ancora il dott. Biagi – non si esegue quasi più l’anestesia totale ma si combina una sedazione profonda con un’anestesia locale. Questo permette un rapido recupero delle funzioni fisiologiche e le dimissioni in giornata”.
Mastopessi: cicatrici e ritorno al sociale
Uno degli aspetti che probabilmente è tra i più sentiti per questo tipo di intervento riguarda le cicatrici che dipendono dal tipo di intervento che viene eseguito. “Nelle forme più lievi le cicatrici sono periareolare, cioè intorno all’areola, nelle forma medie o gravi una verticale, nelle più gravi una orizzontale nel solco mammario”.
La fase post operatoria comprende 2-3 giorni di riposo dopo l’intervento, il ritorno alla vita lavorativa dopo circa 7-10 giorni, mentre affinché il seno acquisisca il volume e il tono desiderato occorrono circa un paio di mesi per smaltire l’edema fisiologico dopo qualsiasi intervento.
In conclusione l’aspetto psicologico che vede “un netto miglioramento dell’autostima da parte della paziente con tutto ciò che di positivo porta con sé nella vita di tutti i giorni”.