Zecche e malattia di Lyme: cosa c’è da sapere

Parchi e boschi sono luoghi ideali per fare una passeggiata o un picnic, specialmente d’estate. Sono però luoghi popolati dalle zecche: parassiti di molti animali e dell’uomo, che possono trasmettere la malattia di Lyme attraverso il morso. Questa malattia è tipica dell’area montana e pedemontana del nord est Italia. In cosa consiste questa malattia? Quali misure protettive adottare? Abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Ferrazzi Anna, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia.

Cos’è la malattia di Lyme?

La malattia di Lyme è una zoonosi multisistemica che viene trasmessa all’uomo tramite il morso di una zecca infetta dal batterio Borrelia; questa patologia prevede il coinvolgimento di più apparati ed organi, ma in primis quello cutaneo.
Vi sono due tipologie di manifestazioni cutanee: la prima è una reazione chimica al morso di zecca che provoca un arrossamento localizzato nella zona esatta in cui è avvenuto il morso e si manifesta a distanza di poche ore; la seconda invece, si palesa nel giro di 4-25 giorni dopo il morso della zecca e viene chiamata eritema cronico migrante, ovvero una chiazza rossa che si espande verso l’esterno con un andamento centrifugo. L’eritema migrante può essere una chiazza unica, come nella maggior parte dei casi, oppure a più anelli concentrici, quindi con una forma multilocalizzata, oppure, soprattutto agli arti inferiori, con un andamento più purpurico.

Come capire se si ha la malattia di Lyme?

Il principale sintomo della malattia di Lyme è, come abbiamo detto prima, l’eritema migrante, che inizia come una piccola macchia o papula rossa e può estendersi fino a interessare un’area cutanea di 30 centimetri. Il centro della lesione talvolta diventa intensamente eritematoso e indurito o vescicolare.
Questa lesione cutanea è spesso accompagnata da un generale senso di malessere, brividi, febbre, dolore articolare e dolore muscolare.
Altri sintomi meno comuni sono ad esempio l’ingrossamento dei linfodi (linfoadenopatia), disturbi respiratori, vomito, paralisi facciale uni o bilaterale e palpitazioni cardiache. Successivamente si possono sviluppare disturbi neurologici caratterizzati ad esempio da mialgie, meningiti, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare.

Come si cura la malattia di Lyme?

Nella di malattia di Lyme, la principale terapia consiste nell’assunzione di antibiotici, come ad esempio la somministrazione per bocca di doxiciclina. In caso si assista ad una forma particolarmente aggressiva il medico può decidere di inserire anche l’utilizzo di corticosteroidi.

È possibile una qualche forma di prevenzione?

Attualmente non è disponibile un vaccino contro la malattia di Lyme, però si possono adottare alcune misure protettive contro le punture delle zecche se si visitano zone ad alto rischio come boschi, prati con erba alta, eccetera.
In generale consiglio di:

  • Usare repellenti per insetti;
  • Coprire gambe e braccia durante le escursioni;
  • Camminare al centro dei sentieri evitando l’erba alta.
  • Non sedersi o sdraiarsi direttamente sull’erba. La zecca morde l’uomo ad un’altezza massima di 1 metro; per questo fare attenzione ai bambini e ragazzi.
  • Al termine della passeggiata o del picnic controllare scrupolosamente il proprio corpo e quello dei propri bambini perché la presenza delle zecche sulla cute non viene percepita.

Cosa fare se si viene morsi da una zecca?

È molto importante rimuovere la zecca con delle pinzette apposite. L’animale va afferrato il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimosso tirando dolcemente ma con decisione e cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Qualora il rostro, o apparato boccale, rimanesse conficcato nella pelle basta toglierlo con un ago sterile, come si farebbe con una spina o una scheggia di legno.
Non bisogna assolutamente mettere né disinfettante, né oli, né benzene per soffocare la zecca proprio perché se gli si applica una di queste soluzioni si provoca il rigurgito della zecca che andrà quindi a trasmettere l’infezione.

Ricordiamo che è importante rimuovere la zecca prima che questa inizi il pasto, che avviene normalmente 24-36 ore dopo la puntura, in quanto è proprio dopo il pasto che essa rigurgita e trasmette la Borrelia.

In caso si percepiscano fastidi sospetti o si noti la comparsa di un arrossamento nella zona del morso della zecca è bene rivolgersi tempestivamente al medico che può indicare gli esami di laboratorio necessari per investigare la presenza dell’infezione da Borrelia, il batterio responsabile della malattia di Lyme.

 

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