La nuova frontiera della chirurgia ortopedica: un robot come “assistente”
L’innovazione tecnologica sta portando ad una rivoluzione anche in sala operatoria. Grazie a nuovi dispositivi sempre più efficienti ed efficaci, il medico Chirurgo può contare su un validissimo supporto robotico, che rappresenta un plus durante un intervento.
Ne parliamo con il dottor Carlo Castaman, esperto chirurgo Ortopedico, già Dirigente medico presso la divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’O.C. S. Bortolo di Vicenza, con una media di 350 interventi l’anno sia di chirurgia protesica che artroscopica, nonché di chirurgia della mano e del piede.
Dottor Castaman, quando si parla di chirurgia robotica che cosa si intende?
Con chirurgia robotica noi medici indichiamo un tipo di operazione effettuata grazie a tecnologie che prevedono l’utilizzo di una sofisticata piattaforma chirurgica che riproduce, miniaturizzandoli, i movimenti della mano umana all’interno del campo operatorio. Ancora oggi rappresenta la più innovativa ed efficace alternativa all’intervento eseguito con tecniche classiche. In ambito ortopedico abbiamo un “assistente” molto efficiente, il robot Mako.
In cosa consiste la tecnologia Mako-assistita?
Il robot Mako si serve delle immagini TAC pre-operatorie per creare un modello 3D dell’arto su cui si deve intervenire. Il chirurgo può utilizzare questo modello per eseguire una simulazione avanzata dell’intervento, così da prevedere risultati e rischi.
In questo modo il medico sa anticipatamente qual è la taglia di protesi più adatta per ciascun paziente ed il corretto posizionamento, ancora prima di entrare in sala operatoria.
Come funziona il robot Mako?
Questa tecnologia si compone di un braccio robotico, un modulo di visione e un modulo guida. Il braccio robotico consente di riprodurre sul paziente ciò che il chirurgo ha pianificato con estrema precisione sul software, eliminando l’errore manuale.
Una volta effettuata la TAC tridimensionale, il chirurgo programma il posizionamento ottimale della protesi. Pianificato l’intervento al computer si passa al tavolo operatorio, dove, grazie ad un sistema di telecamere ad infrarossi, il chirurgo può riprodurre fedelmente il lavoro pre-impostato.
Il medico può seguire l’operazione su un monitor, simulando il normale lavoro in artroscopia, e grazie al braccio guidato dal software posizionare la protesi.
Dottore, quali sono i vantaggi dell’utilizzo della chirurgia robotica?
Possiamo dire che rispetto alla tecnica manuale, grazie alla tecnologia Mako-assistita, si ottengono:
- posizionamento della protesi più accurata
- minore invasività dell’intervento su tessuti e legamenti
- diminuzione del dolore post operatorio
- ripresa post intervento più rapida
Quali sono gli svantaggi, se ce ne sono?
È chiaro che, come tutte le tecnologie di ultime generazione, presenta maggiori costi di intervento. Il tempo operatorio è mediamente più lungo. Alla luce di questo, pur essendo un’eccezionale novità nella chirurgia protesica e teoricamente applicabile per ogni impianto, il robot Mako viene utilizzato in casi seleizionati.
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