Caldo, afa, temperature alte non fanno bene al nostro cuore. La pressione si abbassa e gli effetti sulla salute possono essere pericolosi. Il cuore deve sopperire al calo di pressione, all’aumento della sudorazione, alla perdita di sali e liquidi, lavora di più, per questo è importante prevenire e sapere cosa fare in caso di malore. Ne ho parlato con il dottor Carlo Dal Lin, medico specialista in cardiologia presso il Centro Medico San Gaetano di Thiene.

Dottore quali sono i segnali di malessere cui prestare la massima attenzione?

In caso di sensazioni strane come giramenti di testa, mancanza di respiro, dolori al petto o palpitazioni è bene controllare il ritmo cardiaco tastandosi il polso e misurare la pressione con un semplice dispositivo elettronico. In caso di irregolarità è bene fare un bel respiro a fondo, eventualmente ripetere le misurazioni e se la situazione non dovesse migliorare è opportuno rivolgersi a un medico.

Le abitudini da evitare in estate?

Le abitudini da evitare per non esporre il cuore ai rischi legati alla calura estiva includono:

  • ridurre il più possibile il consumo di vino, così come quello degli altri alcolici, perché induce vasodilatazione e spossatezza;
  • evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata (in generale, tra le 11 e le 17);
  • l’attività fisica non deve invece essere sospesa; ciò che conta è praticarla nelle ore più fresche della giornata e senza esagerare, evitando affanni.

È possibile utilizzare l’aria condizionata per mantenere freschi gli ambienti interni, purché non si crei una differenza di temperatura eccessiva rispetto all’esterno, con il condizionatore che non dovrebbe essere impostato al di sotto dei 26 °C.

Esistono poi dei nemici del cuore che sono sempre in agguato, non solo d’estate: fumare (o vivere con un fumatore); fare poca attività fisica e poco movimento; fare esercizio fisico intenso senza essere in forma; ignorare il russamento; non prestare attenzione alla salute della bocca; non tenere sotto controllo stress, aggressività e depressione. E ancora: isolarsi dagli altri; bere (troppi) alcolici; consumare sale in eccesso; esagerare con la carne rossa; non consumare abbastanza frutta e verdura; mangiare in eccesso; consumare cibi ipercalorici; credere che i problemi di cuore “non colpiranno me”; non considerare i pericoli perché sono “silenziosi”; assumere irregolarmente o sospendere le medicine; ignorare i sintomi fisici.

Il caldo è un nemico del cuore?

Quando le temperature aumentano, la pressione si abbassa. E’ questo solo uno dei possibili effetti del caldo sulla salute cardiovascolare, che durante la bella stagione deve affrontare le conseguenze dell’aumento della sudorazione: maggiori perdite di sali e fluidi e, di conseguenza, cali di pressione e aumento della frequenza cardiaca. Il caldo poi aumenta il rischio di trombosi. Alcune fasce della popolazione sono più a rischio: le donne in gravidanza, chi ha recentemente affrontato un intervento chirurgico, chi assume ormoni, ma non solo. Anche chi è alle prese con malattie croniche, chi è in sovrappeso, chi fuma, chi beve troppo e chi ha subito traumi agli altri inferiori ha una maggiore probabilità di avere a che fare con questo evento, che ogni anno causa 400 mila decessi nella sola Italia fra vittime della trombosi venosa profonda, dell’infarto e dell’ictus.

Se un soggetto ha un momentaneo calo di pressione, che cosa deve fare?

Molto probabilmente è legato alla disidratazione. L’obiettivo da perseguire è reintegrare prontamente le perdite di fluidi e di sali minerali bevendo acqua fresca ed eventualmente un integratore salino. Consiglio, soprattutto alle persone anziane, un bicchiere d’acqua ogni ora, per un totale di circa 2 litri al giorno, lontano dai pasti. Alimenti da preferire per far fronte alle perdite dovute alla sudorazione sono quelli ricchi di acqua, come l’insalata, i meloni e l’anguria.

Perché la montagna e il mare potrebbero essere pericolosi per un cardiopatico?

Chi va in montagna deve ricordare che l’alta quota tende ad aumentare la pressione e pertanto occorrerebbe aggiustare il dosaggio dei farmaci antiipertensivi consultando il proprio medico. In ogni caso meglio rimanere sotto i 1500 metri ed eventualmente programmare accuratamente dei soggiorni in quota prevedendo soggiorni prolungati a quote crescenti per consentire all’organismo di adattarsi al nuovo clima.
Anche chi va al mare deve prestare attenzione: le immersioni sono sconsigliate a chi ha avuto una ischemia cardiaca e cerebrale, a chi ha un difetto delle valvole del cuore o il forame ovale pervio. Per gli altri è meglio chiedere consulto al proprio medico ma in generale è bene immergersi con pochi fattori di rischio, se non si è sovrappeso, se non si è stati recentemente operati al cuore o se non si deve affrontare un lungo volo nelle ore successive.

Presso il Poliambulatorio San Gaetano di Thiene (Vicenza, Veneto) è disponibile l’ambulatorio di Cardiologia. Presso il nostro centro medico si occupa di cardiologia il Dott. Carlo Dal Lin.