Effettuare un intervento chirurgico della spalla in artroscopia permette al Medico di intervenire nelle articolazioni con speciali strumenti chirurgici dotati di microscopio ottico, attraverso ferite operatorie molto piccole.
Questo consente al paziente di avere un impatto operatorio minore, decorso post operatorio più breve, miglior resa estetica e scarsa probabilità di infezioni in quanto le ferite sono molto ridotte.
Rivolgiamo alcune domande al Dott. Malaguti Alberto, Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia, che opera alla spalla in struttura d’eccellenza e riceve presso i Poliambulatori San Gaetano di Thiene.

 

Cos’è l’artroscopia?

L’artroscopia è un trattamento chirurgico della spalla che, grazie ad uno speciale microscopio ottico, consente di osservare ed operare all’interno delle articolazioni, evitando di effettuare grandi incisioni nei tessuti, come avveniva con l’utilizzo delle tecniche tradizionali dette anche “a cielo aperto”.
L’obiettivo dell’esame è quello di recuperare il tendine distaccato e reinserirlo sull’osso mediante delle microviti; durante l’intervento è possibile anche catturare le immagini delle articolazioni.
L’uso dell’artroscopio aumenta significativamente le capacità diagnostiche e l’accuratezza della procedura chirurgica che quindi è preferibile rispetto alla chirurgia tradizionale per la sua resa.

 

Quali patologie della spalla può risolvere?

Le patologie che comunemente necessitano di intervento artroscopico sono:

  • Spalla rigida: o capsulite adesiva. Presenza di importanti limitazioni nei movimenti a causa di inspessimento dei tessuti dell’articolazione e in assenza di lesioni traumatiche o da stress
  • Lesione della cuffia dei rotatori: tali lesioni insorgono a seguito di una caduta o un incidente, oppure di conseguenza ad un’altra patologia della spalla non diagnosticata e trattata per tempo
  • Conflitto subacromiale: o sindrome da impingement. Lo schiacciamento del tendine sovraspinato causa dolore quando si effettua il sollevamento del braccio oltre un certo angolo. In questo caso può essere necessario intervenire nell’acromion
  • Instabilità della spalla: è generalmente legata ad un trauma o a molti microtraumi ripetuti nel tempo, che hanno lentamente portato la degenerazione dei tessuti fino al punto di rendere instabile il posizionamento della testa dell’omero all’interno della cavità glenoidea
  • Tendinite Calcifica: viene trattata chirurgicamente quando le calcificazioni, di uno o più tendini della cuffia dei rotatori, rischiano di danneggiare i tendini (o lo hanno già fatto) per via dell’attrito che si provocano l’uno sull’altro
  • Spalla congelata: o capsulite adesiva. Presenza di importanti limitazioni nei movimenti a causa di ispessimento dei tessuti della spalla e in assenza di lesioni traumatiche o da stress. Il trattamento di elezione è fisioterapico, riservando l’intervento chirurgico solo a quei casi che non trovano giovamento dalla rieducazione funzionale.

Nell’elenco sono presenti le patologie che comunemente richiedono questo tipo di intervento, ma è bene specificare che la spalla di ogni individuo va considerata nel suo complesso e le modalità di cura sono valutate su misura per ogni specifico caso.

 

In quali pazienti è richiesta?

Il trattamento chirurgico è indicato quando il dolore è persistente durante l’arco di tutta la giornata e si associa ad una limitazione funzionale della spalla in una lesione tendinea documentata.
La diagnosi deve essere altamente approfondita, quindi è necessaria una visita ortopedica eseguita da uno Specialista con esperienza nel trattamento della spalla ed oltre ad una precisa valutazione clinica, viene associata anche una valutazione diagnostica, principalmente attraverso la Risonanza Magnetica.
Quando il quadro clinico e strumentale confermano la lesione tendinea, allora si consiglia di procedere chirurgicamente.

 

Come si svolge l’intervento?

L’intervento viene svolto in anestesia loco-regionale, praticando un’iniezione alla base del collo.
Come detto in precedenza viene eseguito in artroscopia attraverso 3 piccole incisioni nella spalla di circa ½ cm dove il Medico recupera il tendine distaccato e lo inserisce nuovamente sull’osso mediante delle microviti.
L’intervento dura da 20 a 40 minuti, in base alla patologia da affrontare.
A seguito dell’operazione sarà necessario per il paziente indossare un tutore per 1 mese, così da proteggere le suture e mantenere la spalla in posizione di riposo.

 

Decorso post operatorio:

L’intervento è minimamente invasivo e il tempo di recupero e di gran lunga inferiore rispetto alla chirurgia tradizionale. In ogni caso i tempi di guarigione dipendono dal grado di gravità della lesione e delle strutture coinvolte.
Generalmente, durante il primo mese il paziente dovrà indossare il tutore per mantenere la spalla in posizione corretta.
Quando il tutore viene rimosso è indispensabile il trattamento fisioterapico per il corretto recupero funzionale dell’arto.
Solitamente, nell’arco dei tre mesi successivi si riuscirà man mano a recuperare la completa mobilità della spalla e la cicatrizzazione dei tessuti sarà completata.
Per il recupero della forza nell’arto potrebbero essere consigliati degli esercizi di chinesiologia.
Entro i 6 mesi il paziente termina il decorso operatorio e può tornare a svolgere le attività quotidiane senza difficoltà o dolore.

 

 

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