L’aritmia è l’alterazione del regolare battito del cuore, del ritmo o della frequenza cardiaca.
Il paziente che soffre di questa patologia può presentare una frequenza troppo bassa, troppo alta o irregolare.
Un ritmo cardiaco è generalmente considerato regolare quando il tempo tra due battiti non supera i 160 millisecondi; in un adulto a riposo si registrano dai 60 ai 100 battiti al minuto.
L’aritmia viene accertata, innanzitutto con una visita cardiologica preliminare e la relativa misurazione del polso, da cui non sono intuibili la forma e caratteristiche della patologia; queste vengono identificate in maniera precisa tramite un ecocardiogramma o il monitoraggio elettrocardiografico continuo (24/48 ore) ottenuto con l’applicazione di un Holter.
Le cardiopatie possono essere congenite (presenti dalla nascita) o acquisite (sviluppate nell’arco della vita).
Tra le cause principali delle aritimie cardiache acquisite si segnalano:
- ipertiroidismo
- abuso di alcol, droghe e fumo
- eccessiva assunzione di caffeina e farmaci
Aritmia cardiaca, come riconoscerla
I sintomi tipici di queste patologie, sebbene siano estremamente eterogenei per le diverse forme di aritimia, si possono riassumere in:
- tachicardia (il cuore battetroppo velocemente)
- brachicardia (il cuore battetroppo lentamente)
- battito irregolare
- dolore al petto
- ansia
- vertigine
- senso di debolezza
E’ doveroso ricordare che il manifestarsi dei sintomi di aggrava di pari passo con la gravità della patologia; non bisogna quindi sottovalutare nessuno dei sintomi elencati.
Aritmia cardiaca, non sottovalutarla
Le conseguenze delle forme più gravi di aritimia derivano da grave bradicardia (frequenza inferiore a 20 battiti/min.) o grave tachicardia (frequenza superiore a 200 battiti/min.) e possono portare alla perdita di conoscenza per una breve tempo (sincope), dovuta ad un deficit di irrogazione sanguigna al cervello.
In casi lievi è sufficente coricare, eventualmente con le gambe sollevate il soggetto. Se però non riprendesse i sensi si tratterebbe di un’emergenza con un pericolo di arresto cardiaco tale da rendere necessarie misure d’urgenza (massaggio cardiaco e respirazione artificiale, defibrillazione ecc.).
Aritmia cardiaca, le cure
Non è sempre prescrivibile una terapia, soprattutto nelle forme più lievi. Spesso è sufficente regolare il proprio stile di vita (eliminare/ridurre i caffè, le sigarette o alcool, una regolare attività fisica, seguire una dieta equilibrata, gestire lo stress …) per ripristinare il ritmo cardiaco.
Nei casi più persistenti esistono diversi farmaci specifici (che variano a seconda della tipologia di aritmia), che associati a dei controlli periodici dal proprio medico possono evitare il peggioramento della diagnosi.
Laddove la terapia farmacologica non dovesse essere efficace, si dovrà ricorrere a dei metodi di trattamento chirurgici più invasivi.
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