Il ricorso alla tossina botulinica costituisce il rimedio definitivo per combattere l’iperidrosi ascellare negli uomini. Si tratta di effettuare delle iniezioni molto brevi di questa sostanza, diluita ad hoc: la terapia è del tutto indolore, anche perché sulla superficie che viene trattata viene spalmata una crema con effetto anestetizzante. 

Non ci sono effetti collaterali e, secondo le informazioni che si possono ricavare dalla letteratura medica, il miglioramento che si registra è molto significativo in oltre il 95% dei casi. Basta aspettare pochi giorni dall’avvio del trattamento per notare i risultati, che poi durano almeno 4 mesi e in alcuni casi fino a un anno.

La sudorazione

A livello fisiologico, una normale secrezione di sudore svolge una funzione di regolazione della temperatura dell’organismo. In genere essa caratterizza la fronte, il collo e il torace; quando a sudare sono le ascelle, le piante dei piedi e i palmi delle mani, invece, la ragione è da individuare in emozioni molto forti. Inoltre, in circa 1 persona su 100 si verifica una situazione di sudorazione patologica, dovuta a un’iperattività del sistema nervoso vegetativo: si parla, appunto, di iperidrosi ascellare, anche se a volte possono essere coinvolti anche i piedi e le mani. In genere il problema si presenta già da bambini, e dura per il resto della vita.

Perché si usa la tossina botulinica

Sono già diversi anni che si ricorre alla tossina botulinica per trattare l’iperidrosi ascellare, e in generale l’iperidrosi primaria, con risultati più che buoni. La terapia è del tutto priva di controindicazioni anche perché non ci sono effetti collaterali. Non c’è bisogno di anestesia, e l’iniezione sottocute viene effettuata in ambulatorio. 

Più che di iniezione, ad ogni modo, è più opportuno parlare di iniezioni; anzi, di micro-iniezioni, a una distanza l’una dall’altra di circa 1 centimetro e mezzo. Il botulino, che è una tossina di un batterio, determina un blocco in corrispondenza delle sinapsi e favorisce l’interruzione della sintesi di acetilcolina, un neurotrasmettitore. 

Che cos’è il botulino

La tossina botulinica viene impiegata da più di due decenni per trattare disturbi, non per forza di carattere patologico, che determinano una eccessiva attività a livello muscolare. Si tratta di un farmaco che permette di interrompere la trasmissione ai muscoli degli impulsi nervosi, e ciò fa sì che i muscoli iper-contratti si possano rilassare. Nel caso in cui il botulino venga iniettato sotto la pelle, è possibile bloccare le ghiandole sudoripare. 

Chi non può sottoporsi a questo trattamento

Ovviamente il trattamento a base di tossina botulinica non può essere effettuato a chi è allergico a questa tossina o a uno dei componenti che costituiscono la preparazione. È da evitare, inoltre, da parte delle donne che allattano e delle donne in gravidanza.

 Anche chi in precedenza si è sottoposto a un intervento chirurgico al cavo ascellare non dovrebbe farsi iniettare il botulino. In poche circostanze, dopo l’iniezione si possono manifestare febbre e stanchezza, che in ogni caso spariscono nel giro di breve tempo, come pure i dolori muscolari.