La cellulite è un disturbo che interessa una larga parte della popolazione adulta: per una combinazione di cause il tessuto sottocutaneo si arricchisce di cellule adipose, che provocano l’antiestetico effetto “buccia d’arancia” su diverse parti del corpo: pancia, fianchi e glutei soprattutto. Con l’arrivo della primavera sono sempre di più le donne che ricorrono ai trattamenti di medicina estetica, uniti ad un’alimentazione sana e allo sport, per ottenere risultati migliori e duraturi.
Tra i trattamenti più efficaci in medicina estetica per ridurre ed eliminare la cellulite vi è la Carbossiterapia.
Cos’è la Carbossiterapia?
La Carbossiterapia ha in realtà origini lontane: questa trattamento risale infatti agli anni Trenta del ‘900, quando era conosciuto come “terapia mediante anidride carbonica per via transcutanea” o “sottocutanea”. Ebbe origine nel centro termale di Royat, a Clermont-Ferrand in Francia, dove veniva utilizzata soprattutto per curare problemi vascolari di varia natura. Oggi il campo d’utilizzo della carbossiterapia è molto vasto, dai disturbi di origine circolatoria, a patologie cutanee, fino ad alcune imperfezioni estetiche che purtroppo conosciamo molto bene, come cellulite e segni dell’invecchiamento.
La Carbossiterapia è un trattamento medico non invasivo, dimostratosi efficace contro la cellulite di cosce e glutei, che attraverso l’infusione di CO2 (anidride carbonica) nel tessuto sottocutaneo determina una riduzione delle cellule adipose ed un miglioramento della pelle delle aree trattate migliorando la cosiddetta “pelle a buccia d’arancia”.
L’anidride carbonica ha un effetto brucia grassi perché interferisce con il metabolismo degli adipociti. È vasodilatatore, con conseguente miglioramento dell’irrorazione sanguigna dei tessuti ed eliminazione del ristagno di liquidi.
Come agisce sulla cellulite?
La carbossiterapia aiuta a combattere la cellulite operando su più fronti. In primis aumenta la circolazione sanguigna e dilata i vasi sofferenti; in secondo luogo aumenta poi il flusso linfatico, favorendo l’eliminazione della ritenzione idrica e di conseguenza anche dell’odioso effetto della pelle a buccia d’arancia.
Gli effetti sono duraturi: in assenza di fattori predisponenti molto marcati durano oltre i 12 mesi. Per mantenere una buona riuscita è importante perseguire il proprio programma anticellulite a livello globale, e cioè stile di vita sano, alimentazione corretta, giusto apporto di liquidi e movimento.
Come si esegue il trattamento?
L’anidride carbonica viene iniettata nelle zone da trattare (gamba, fianchi, glutei) mediante piccoli aghi che erogano il gas. A seconda dell’inclinazione dell’ago si può agire più o meno in profondità, trattando in modo mirato l’inestetismo particolare. Si possono colpire per esempio le cellule adipose, determinando lo scioglimento dei cuscinetti, oppure si può restare più in superficie, agendo sul microcircolo e sull’insufficienza venosa.
Quante sedute sono necessarie? Possono esservi controindicazioni?
Grazie alla biocompatibilità del principio attivo (CO2), la carbossiterapia è una terapia molto tollerata. Non provoca allergie né ha controindicazioni particolari. Inoltre non è un trattamento doloroso poiché gli aghi sono molto piccoli. Va segnalato però che si possono formare piccole ecchimosi nella zona di iniezione, ma che scompaiono nel giro di alcuni giorni. La durata di ogni seduta di carbossiterapia è di circa 10-30 minuti. Già dopo 2 o 3 sedute si inizia ad osservare una diminuzione della cellulite ed un miglioramento dell’aspetto della cute che risultano ancor più evidenti al termine del ciclo di trattamento. Per eliminare la cellulite ne sono consigliate 10 a distanza di una settimana; e per sciogliere le adiposità si arriva sino a 20.