Caratterizzati da dimensioni differenti, più o meno grandi, gli angiomi rappresentano un inestetismo piuttosto fastidioso, a maggior ragione nel caso in cui interessino la zona del viso. Per procedere alla loro rimozione attualmente vengono utilizzate delle specifiche tecnologie laser: prima, però, è necessario comprendere e verificare con quale tipologia di angioma si ha a che fare.
Che cosa sono gli angiomi
Gli angiomi sono delle macchie che hanno una colorazione che oscilla tra il violaceo e rosso. In particolare, gli angiomi a forma di ragno e quelli a ciliegina sono presenti soprattutto tra i soggetti che soffrono di rosacea o couperose.
Sarebbe un errore, però, considerare questo problema un mero inestetismo: al contrario è utile sapere che le ragnatele di capillari che vengono disegnate sulla pelle per effetto delle alterazioni del microcircolo costituiscono una vera e propria patologia, che in quanto tale deve essere curata da uno specialista. Per tenere la situazione sotto controllo si ricorre, in particolare, ad apposite creme che svolgono un’azione lenitiva e a prodotti per la detersione. Si tratta di risorse preziose che contribuiscono a prevenire un eventuale peggioramento della couperose, anche grazie al loro effetto vasocostrittore e disarrossante.
Le caratteristiche degli angiomi
I cosiddetti angiomi rubino si presentano come dei rilievi a forma di cupola, la cui tonalità cromatica ricorda il colore del vino o è di un rosso molto acceso. In questo caso gli angiomi emergono dalla superficie della pelle in modo evidente e possono arrivare a un diametro di un paio di centimetri. Gli squilibri ormonali sono una delle cause più frequenti del problema, che compare soprattutto nei soggetti che hanno la pelle chiara e può essere dovuto anche all’esecuzione di terapie effettuate con farmaci antipertensivi o che comunque hanno un effetto dilatatore.
I benefici del laser
Per fare in modo che gli angiomi più profondi e di grandi dimensioni possano scomparire, si fa riferimento al laser Nd-Yag, che è aggressivo e potente (ma ovviamente non pericoloso per la pelle). Tuttavia, nel caso in cui l’angioma rubino si trovi in corrispondenza del contorno occhi o in un’altra zona del volto delicata, è consigliabile scegliere il Ktp o il Dye-laser, proprio perché sono più delicati e generano effetti collaterali minimi.
Le altre tecniche
Fino a qualche tempo fa venivano usate delle miniscariche elettriche che servivano a bruciare gli angiomi, secondo la cosiddetta elettrodiatermocoagulazione: tuttavia al giorno d’oggi questa pratica è sconsigliata, non perché sia pericolosa ma perché può lasciare delle cicatrici che rimangono per sempre sulla pelle.
Infine, vale la pena di citare il Dye-laser per le cosiddette macchie di vino o voglie di fragola: sono quegli angiomi che appaiono come vere e proprie macchie, lesioni vascolari che possono essere grandi come una moneta o addirittura presentarsi come chiazze più ampie. Il laser può essere integrato con lunghezze d’onda differenti, a seconda di quanto sono estese e profonde le lesioni vascolari. Per ottenere risultati, comunque, sono sufficienti poche sedute di laserterapia, non più di 4 o 5.