Dieta a base di pesce e verdure, un ottimo regime alimentare

 

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del numero di persone che hanno abbracciato la dieta vegetariana. Questa scelta, però, rischia di portare a pericolose carenze nutrizionali e si è così pensato ad un regime simile ma che possa apportare un più completo fabbisogno di vitamine ed amminoacidi: è nata la dieta pesco-vegetariana.
Si presenta come una scelta alimentare completa che abbina le vitamine, i minerali e le sostanze fitochimiche dei vegetali agli acidi grassi ed alle proteine omega 3 dei prodotti ittici.

Ne abbiamo parlato con il Dott. Parisotto Alberto, Medico Chirurgo con Master Universitario di II livello in Nutrizione.

 

Dottore, qual è il significato di dieta pesco-vegetariana?

Possiamo così riassumere il concetto di dieta pesco-vegetariana: promossi pesce, crostacei, frutta e verdura, cereali, latticini e uova, bocciati carne rossa, selvaggina e pollame.
Questo è il perimetro entro cui si muove questo tipo di dieta.
È nata come una concessione da parte del regime vegetariano verso i nutrienti del mondo animale ma può rappresentare un validissimo regime alimentare a scopo terapeutico, per esempio per il dimagrimento, le dislipidemie e l’insulino-resistenza.
Indubbiamente può essere un valido indirizzo nutrizionale tout court anche per coloro che non amano la carne.

 

Quali sono le possibili problematiche di una dieta esclusivamente vegetariana?

Il vegetarianesimo prevede la totale esclusione di alcuni nutrienti di derivazione, come carne e pesce. È però difficile assumere le corrette quantità alcune sostanze essenziali con il solo consumo di uova e latticini. Inoltre una eccessiva assunzione di questi cibi può esporre ad un sovraccarico di nutrienti che, oltre una certa quantità, possono rappresentare un problema: colesterolo e grassi saturi. Un regime alimentare che esclude completamente i prodotti di origine animale può infatti portare a pesanti carenze nutrizionali di:

  • aminoacidi essenziali,
  • vitamina B12 e vitamina D
  • ferro e zinco
  • acidi grassi omega 3

Ecco allora che l’introduzione di pesce, crostacei e molluschi può egregiamente sopperire a tali carenze, permettendo di mantenere un regime alimentare estremamente vario e bilanciato.

 

Si sente spesso dire che la carne “fa male”, è davvero utile eliminarla dalla nostra dieta?

Questa è una questione spinosa. Se da una parte il tipo di grassi contenuti nelle carni (in particolare nelle carni rosse) sono essenzialmente diversi e maggiormente dannosi rispetto ai grassi che troviamo nel pesce, dall’altra nel pesce è decisamente ridotta la quantità di acidi grassi polinsaturi, i cosiddetti grassi “buoni”. Dunque, il contenuto in colesterolo di una dieta che prevede carne è sensibilmente maggiore, ma la presenza di vitamina B12, ferro e zinco è ridotta nel pesce e nei vegetali. Infine, con la scelta di tagli di carne magri è facile evitare l’assunzione di eccessivo colesterolo e grassi saturi.

Dieta mediterranea e dieta pesco-vegetariana: ci può fare un confronto?

I due modelli alimentari si sovrappongono sotto diversi aspetti, sino quasi a coincidere. Il bacino del mediterraneo ha da sempre messo a disposizione dell’uomo frutta, verdura, semi, cereali integrali e pesce: di fatto queste sono le basi di una nutrizione pesco-vegetariana.
L’utilizzo di cereali integrali ed il consumo di pesce azzurro sta sempre più prendendo piede. Questa è un’ottima “moda” alimentare che consente di apportare preziosi omega 3, un maggior contenuto in fibre, di limitare il contenuto di glutine.

 

Quali sono i benefici di una dieta pesco-vegetariana?

La dieta pesco-vegetariana si pone come un decisivo aiuto nel trattare il paziente sovrappeso, obeso o con quadri dismetabolici (ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, diabete). Difatti il ridotto apporto di colesterolo e l’alto contenuto in acidi grassi polinsaturi aiutano a migliorare le situazioni che presentano quadri di alterazione qualitativa e quantitativa dei lipidi nel sangue che sappiamo essere strettamente legate ad un aumento di patologie cardiovscolari.

L’importante presenza di verdura nei pasti principali e della frutta per gli spuntini assicura un corretto apporto di fibre, vitamine idrosolubili e minerali.
L’apporto di proteine ad alto valore biologico dato da pesce, latticini e uova contribuisce al mantenimento di una buona massa muscolare, che a sua volta mantiene alto il metabolismo e riduce la resistenza all’insulina, allontanando lo spettro del diabete.
L’assunzione di cereali integrali e di grani antichi fornisce un corretto apporto energetico e migliora la funzionalità intestinale. Inoltre, diminuendo l’introduzione di glutine permette una digestione più fisiologica ed un minor rischio di sviluppare intolleranze.

La dieta pesco-vegetariana rappresenta senza dubbio un valido regime alimentare, che può essere serenamente mantenuto anche a lungo termine, a patto di un corretto bilanciamento di quantità e qualità di nutrienti e di cibi assunti.

 

 

Presso Cliniche la Grazia di Bassano del Grappa è possibile prenotare una Visita di Nutrizione con il Dott. Parisotto Alberto contattando i numeri 388 462 0741 – 0424 1958063 oppure compilando il form di contatto.

 

Per dieta pesco-vegetariana si intende un regime alimentare comprendente frutta verdura, latte e latticini, uova, pesce, crostacei e molluschi, ed escludente qualsiasi tipo di carne o prodotto da esso derivato. Nata come una “concessione” da parte del regime vegetariano verso nutrienti del mondo animale, in realtà può rappresentare un regime alimentare utilissimo a scopo terapeutico (dimagrimento, dislipidemie, insulino-resistenza) e con le dovute accortezze anche un valido indirizzo nutrizionale tout court.

Abbiamo rivolo alcune domande sulla dieta pesco-vegetariana al Dott. Parisotto Alberto, Medico Chirurgo con Master Universitario di II livello in Nutrizione – Nutrizionista.

Dottore, in cosa si differenzia la dieta pesco-vegetariana rispetto alla dieta vegetariana ?

Un regime alimentare che escluda totalmente prodotti di origine animale espone il paziente ad importantissime carenze nutrizionali: aminoacidi essenziali, vitamina B12, vitamina D, ferro EME, zinco, acidi grassi omega 3 possono essere assunti in quantità adeguate solo attraverso una dieta comprendente prodotti di origine animale.

Il vegetarianesimo prevede l’esclusione di nutrienti quali carne e pesce e dei loro prodotti derivati: tuttavia, quantitativi congrui di aminoacidi essenziali, vitamine, minerali ed acidi grassi possono difficilmente essere assunti dal solo consumo di uova e latticini, ed un consumo eccessivo di questi cibi esporrebbe comunque il paziente ad un’importante sovraccarico di altri nutrienti poco salubri (tra i quali colesterolo e grassi saturi). Ecco allora che l’introduzione di pesce, crostacei e molluschi può egregiamente sopperire a tali carenze, dandoci la possibilità di mantenere un regime alimentare estremamente vario e bilanciato.

E’ davvero utile eliminare completamente la carne dalla nostra dieta?

Si e no.
Si, perché il tipo di grassi contenuti nelle carni (in particolare nelle carni rosse) sono essenzialmente diversi e maggiormente dannosi rispetto ai grassi che troviamo nel pesce.
Il contenuto in colesterolo è sensibilmente maggiore nella carne piuttosto che nel pesce, mentre è diametralmente ridotta la quantità di acidi grassi polinsaturi (i cosiddetti grassi “buoni”).
No, perché il contenuto di vitamina B12, di ferro e zinco risulta molto più elevato nella carne rispetto al pesce, e ricordiamo come questi nutrienti non siano presenti in quantità sufficiente in alimenti di origine vegetale. Inoltre, scegliendo tagli di carne magri, possiamo ragionevolmente metterci al riparo da un’assunzione eccessiva di colesterolo e grassi saturi.

Come si pone la dieta pesco-vegetariana rispetto alla dieta mediterranea?

Idealmente, se ci pensiamo, i due modelli alimentari si sovrappongono sotto diversi aspetti, sino quasi a coincidere. Il bacino del mediterraneo ha per millenni messo a disposizione dell’uomo frutta, verdura, semi, cereali integrali e pesce: cos’è questa, se non una nutrizione pesco-vegetariana?

Il consumo di cereali integrali e di grani antichi sta fortunatamente prendendo sempre più piede, e a ben ragione: un maggior contenuto di fibre, una migliore digeribilità, un limitato contenuto in glutine sono tutti fattori che non possono che aiutare il paziente a perdere il peso in eccesso, a ridurre lo sviluppo di intolleranze, a migliorare la funzionalità intestinale. In altre parole,  a vivere meglio, e a sentirsi meglio.

Come può aiutare il paziente questo tipo di nutrizione?

La dieta pesco-vegetariana si pone come un validissimo aiuto per il paziente sovrappeso, obeso, o con quadri dismetabolici (ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, diabete).
Il ridotto apporto di colesterolo e l’alto contenuto in acidi grassi polinsaturi può aiutare a modificare pericolosi quadri dislipidemici strettamente legati ad un aumento di patologie cardiovscolari.
L’alto apporto di proteine ad alto valore biologico dato da pesce, latticini e uova contribuisce al mantenimento di una buona massa muscolare, fondamentale per tenere alto il metabolismo e ridurre la resistenza all’insulina (allontanando il rischio di diabete).
La presenza di cereali integrali e di grani antichi fornisce il corretto apporto energetico, migliora la funzionalità intestinale, ed in virtù del minore contenuto in glutine permette una digestione più fisiologica ed un minor rischio di sviluppare intolleranze.
La presenza di verdura ai pasti principali e della frutta agli spuntini assicura un’elevato apporto di fibre, vitamine idrosolubili e minerali.

La dieta pesco-vegetariana rappresenta quindi senza dubbio un validissimo regime alimentare, mantenibile anche a lungo termine, a patto di un corretto bilanciamento di quantità e qualità di nutrienti e di cibi assunti.