La psicoterapia di gruppo, talvolta erroneamente considerata una terapia di serie B rispetto alla individuale, è invece uno strumento terapeutico efficace e potente, con caratteristiche e indicazioni specifiche.

Certo non tutte le persone sono disponibili ad un lavoro di gruppo, ma per alcuni  può essere lo strumento terapeutico più adatto. La psicoterapia di gruppo sfrutta le interazioni tra i partecipanti e per questo mostra una dinamicità  maggiore rispetto alla individuale, con identificazioni e proiezioni potenti  (semplificando, si scoprono negli altri aspetti non riconosciuti di noi stessi, in un rapporto a volte positivo e a volte di rifiuto) ed  emozioni  che si attivano istantaneamente in una sorta di “effetto domino”.  Le risposte difensive dei pazienti,  attivate nel gruppo, sono direttamente trattate dal  terapeuta  che può intervenire con tecniche di intervento varie e  efficaci.

La psicoterapia di gruppo presenta  alcuni vantaggi rispetto alla t. individuale: permette di trattare più persone con minori risorse (uno o due terapeuti gestiscono gruppi di 6-12 persone); sono più economiche per i pazienti (che si suddividono la spesa relativa all’onorario del terapeuta); sono cost-effective (migliore efficienza della spesa); permettono soprattutto di sfruttare gli specifici processi psicologici di gruppo all’interno della relazione clinica, per migliorare l’efficacia di alcuni tipi di intervento.

Gli svantaggi sono rappresentanti dalla minore efficacia clinica per certi tipi di problematiche cliniche, dalla necessità di una formazione specialistica per gli operatori, dall’imbarazzo di alcuni pazienti di interagire in un setting clinico gruppale.

La psicoterapia di gruppo differisce nettamente da un gruppo di auto aiuto poiché, come nel setting individuale, è un percorso di cambiamento guidato e attivato dalla figura di uno psicoterapeuta.

Come nella terapia individuale, vige il segreto professionale: i partecipanti sono tenuti a non riportare all’esterno quanto di dice nel gruppo e, in alcuni casi, a non coltivare rapporti personali fra loro all’esterno del gruppo.