Psichiatria o Psicoterapia?

Il trattamento psichiatrico e psicoterapeutico non devono essere considerate delle alternative tra loro.

L’intervento dello psichiatra è indicato per una generale valutazione diagnostica, per la gestione della sintomatologia psicopatologica nelle fasi acute, nelle crisi, nelle situazioni più invalidanti, nei disturbi psichiatrici maggiori, nella cronicità, nella comorbilità (cioè con la contemporanea presenza di altre malattie fisiche che complichino/determinino sintomi psichici).

L’intervento dello psicoterapeuta è indicato per un sostegno nella crisi, per approfondire la conoscenza di Se, delle proprie modalità di relazione e reazione, per intervenire nelle crisi reattive emozionali ed esistenziali, per comprendere  le ragioni dei nostri comportamenti e modificarli, per dare significato ai sintomi e ai cambiamenti favoriti dalle cure, per recuperare le prospettive e i progetti interrotti dalla crisi.

A nostro parere non è possibile separare le due prospettive di interpretazione clinica e di trattamento senza incorrere nel rischio di una visione parziale e di fornire risposte rigide e stereotipate, non pienamente rispondenti ai diversi bisogni delle persone.

Solo una stretta e consolidata collaborazione tra psichiatri e psicologi,  accomunati dalla preparazione come psicoterapeuti, permette di evitare separazioni ideologiche e fornire la risposta terapeutica più ampia e elastica possibile.

I vari professionisti psicoterapeuti operanti nei nostri centri hanno formazioni di diverso orientamento teorico (indirizzo cognitivista costruttivista, cognitivo-comportamentale, sistemico familiare e psicodinamico), effettuate a norma di legge presso scuole di Psicoterapia pubbliche o private accreditate. La possibilità di ricorrere a diverse “teorie della mente”  permette di assicurare il trattamento più adatto alle necessità e desideri della persona trattata.

Tutti i professionisti degli studi sono in costante aggiornamento come da disposizioni ordinistiche e di legge.

Psicologo, neurologo, psichiatra, psicoanalista?

Può essere utile chiarire le differenze tra le diverse figure professionali, perchè talvolta si fa confusione tra psichiatra, neurologo, psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista…

In estrema sintesi e semplificazione:

lo Psichiatra e il Neurologo sono medici specializzati, cioè laureati in Medicina e Chirurgia, perfezionati alla scuola specialistica post laurea (quadriennale) nelle branche rispettivamente della psichiatria e della neurologia.

La psichiatria è la branca specialistica della medicina che si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali, dal punto di vista teorico e pratico. Nell’ordinamento italiano lo psichiatra è un laureato in medicina e chirurgia con specializzazione post-lauream in psichiatria, quindi è prima di tutto un medico: può prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci con regolare ricetta medica e richiedere e valutare esami clinici (ematologici e strumentali, come ad es. EEG, TC, PET, RMI).

Il Medico specialista in Psichiatria è anche abilitato – previa richiesta formale di annotazione in apposito elenco presso il proprio Ordine Provinciale di riferimento – all’esercizio della Psicoterapia, differentemente dagli Psicologi che, per poter esercitare la Psicoterapia, devono ottenere una specializzazione specifica.

La neurologia è la branca specialistica della medicina che studia le patologie organiche del sistema nervoso centrale ( ad es. Morbo di Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Ictus cerebrale), del sistema periferico somatico (ad.es. neuropatie, nevriti) e del sistema nervoso periferico autonomo.

Fino a 40 anni fa, in Italia la trattazione delle malattie del sistema nervoso includeva in un unico “corpus” sia le patologie della mente sia le patologie “organiche”, per cui la disciplina allora professata era definita “neuropsichiatria”.

Dagli anni ’70, con il progredire delle conoscenze e delle scoperte scientifiche, per l’enorme mole di dati che entrambe le discipline hanno accumulato, è stato necessario separare i due ambiti. La “vecchia” neuropsichiatria venne così divisa, scientificamente, clinicamente e didatticamente, in neurologia e psichiatria. In tutto il mondo i due ambiti di studio sono ora praticati separatamente, e lo psichiatra e il neurologo sono considerate figure professionalità  ben distinte, non interscambiabili  ma integrabili.

Solo in ambito pediatrico la neuropsichiatria è rimasta un’unica disciplina. Così, attualmente per neuropsichiatra si intende un medico specializzato in disturbi nervosi e mentali esclusivamente dell’età evolutiva ( 0-18 anni).

Lo Psicologo è una persona laureata in Psicologia, che dopo un tirocinio può iscriversi all’Albo professionale dell’Ordine degli Psicologi e per legge è abilitata a svolgere diverse attività in ambito psicologico (ad es. colloqui di orientamento  scolastico o personale, attività formativa, selezione del personale, valutazioni testistiche ecc.), ma non è per questo autorizzato a esercitare la psicoterapia, cioè curare le persone “con la parola e la relazione”. Il solo titolo di laurea in Psicologia non abilita infatti ad esercitare la professione di Psicoterapeuta. Per poter esercitare la psicoterapia, si deve aver compiuto un ulteriore percorso di studi dopo la laurea presso una Scuola di Specializzazione in Psicoterapia (o avere una preparazione equilipollente).

Lo Psicoterapeuta è un professionista – Medico o Psicologo – autorizzato all’esercizio della psicoterapia dall’Ordine professionale di appartenenza. Il suo intervento deriva le tecniche dai numerosi modelli applicativi della psicologia, ed ha lo scopo di curare i disturbi di origine psichica.

In Italia l’attività dello psicoterapeuta è regolamentata ex art. 3 della Legge n° 56 del 18 febbraio 1989 (Ordinamento della professione di Psicologo), che obbliga il professionista a conseguire una specializzazione post universitaria in psicoterapia, presso una scuola di specializzazione pubblica (universitaria) o privata riconosciuta dal MIUR ( Ministero dell’Università e della Ricerca). A tali scuole possono accedere solo i laureati in psicologia o medicina iscritti ai rispettivi Albi Professionali.

Il medico specializzato in Psichiatria o in Neuropsichiatria è autorizzato – di diritto, in virtù della specializzazione conseguita – ad esercitare la psicoterapia, semplicemente chiedendone l’annotazione al proprio Ordine provinciale di appartenenza. Cio nonostante, molti degli psichiatri che esercitano nel ns. Centro, hanno comunque effettuato un corso quadriennale di specializzazione presso una Scuola di Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta.

La psicoterapia è la pratica terapeutica per la cura dei disturbi psicopatologici: si effettua con varie tecniche, differenti a seconda delle teorie e formazione del terapeuta, ma essenzialmente attraverso il colloquio e la relazione. La psicoterapia non prevede nella sua pratica l’uso di farmaci: uno psicoterapeuta che non sia anche medico se prescrive farmaci compie un reato.

Lo Psicoanalista è uno psicoterapeuta che adotta nella sua pratica clinica i metodi che si rifanno alle teorie originate dall’opera di Sigmund Freud (scuole psicodinamiche) e successive evoluzioni Per alcuni decenni dall’inizio del ‘900, la teoria psicodinamica e la psicoanalisi era la dominante, se non l’unica, forma di psicoterapia e spesso i termini di “psicoterapeuta” e “psicoanalista” erano usati come sinonimi. Dagli anni ’40 sono state sviluppate teorie della mente e scuole di pensiero che si sono progressivamente differenziate dalle teorie di Freud e attualmente esistono moltissime forme di psicoterapia non psicoanalitiche, cosicchè  i termini psicoterapeuta e psicoanalista non possono più essere usati come sinonimi.

Il recente passato Per un vuoto legislativo degli anni passati, è stato possibile fregiarsi del titolo di psicoterapeuta anche con formazioni diverse dalla Psichiatrica e dalla Psicologia: è così possibile ancora trovare psicoterapeuti tra i laureati in medicina, non specialisti in Psichiatria o anche tra laureati in Lettere, Filosofia o Sociologia.  Attualmente, con la Legge 18 febbraio 1989 n. 56 in materia di “Ordinamento della professione di Psicologo”,  si è stabilito che l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, in ambito pubblico o privato, è riservata a laureati in Psicologia o Medicina e Chirurgia iscritti nei rispettivi Albi.

Il Caos: Infine, per alimentare la confusione, esercitano a vario titolo attività  “simil”terapeutiche anche persone non in possesso dei titoli che la Legge prevede per l’esercizio di una attività così delicata. Così negli ultimi anni sono nate varie figure, come i Counsellor, i Life Coacher, i Maestri di Vita, i Personal Life Trainer, gli insegnanti di PNL, Reiky, Yoga, Osteopati, Naturopati, terapeuti Olistici, massaggiatori ispirati, nutrizionisti, pranoterapeuti ecc. che si propongono come esperti nella cura dei disturbi psicologici e mentali, magari esibendo titoli ottenuti da sedicenti istituti  “professionalizzanti”. Il rischio è di incorrere in interventi effettuati da persone prive di  competenza, formazione e regole deontologiche, che possono, come minimo, ritardare o allontanare una persona che soffre dalla possibilità di curarsi ( e spesso favorendo così un peggioramento e la cronicità dei disturbi) ma anche causare traumi psichici, scompensi psicotici e rotture relazionali.  Per  evitare di incorrere in tali spiacevoli percorsi, è consigliabile verificare l’iscrizione all’Albo e il possesso dei requisiti ( si può fare cliccando sui link seguenti) presso l’Ordine degli Psicologi o l’Ordine dei Medici.