Infertilità maschile: perchè è importante sottoporsi alla visita Urologica 

“Studi epidemiologici della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), hanno evidenziato che in Italia 1 maschio su 3 è a rischio di infertilità. Da questi dati emerge, infatti, che circa il 30% della popolazione in età riproduttiva (13-55 aa) presenta fattori di rischio per l’apparato riproduttivo. Nel solo 2007 sono stati eseguiti circa 80.000 interventi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e l’Italia è stato il primo Paese in cui è avvenuto il fenomeno del crossing over, cioè i residenti con più di 60 anni hanno numericamente superato i giovani sotto i 20 anni.” (Fonte: Ministero della Salute)

Nei casi di sospetta infertilità nella coppia è bene per l’uomo sottoporsi a una visita andrologica per fare una verifica della propria fertilità.

L’andrologia è la disciplina medica specialistica che si occupa della fisiologia e della patologia dell’apparato riproduttivo e della salute sessuale maschile. Rientrano nelle competenze specialistiche dell’andrologo non solo i problemi urogenitali, ma anche quelli riproduttivi e sessuali maschili come l’infertilità. A proposito di questo, abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Guttilla Andrea, Medico Chirurgo Specialista in Urologia.

Cosa si intende per infertilità maschile?

In generale si definisce infertilità di coppia l’assenza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti regolari non protetti.

In particolare l’infertilità maschile riguarda l’incapacità dell’uomo di fecondare durante almeno un anno di rapporti atti al concepimento. Al contrario di quanto si riteneva in passato, oggi sappiamo che l’uomo è responsabile dell’infertilità di coppia nel 30-40% dei casi.

In questo caso è necessario che l’uomo affronti una visita specialistica con il medico andrologo per fare una verifica del proprio livello di fertilità.

In cosa consiste la visita andrologica per la verifica della fertilità maschile?

Durante la visita andrologica la valutazione dell’infertilità maschile consta di alcune fasi basilari:

  • anamnesi, ovvero un attento esame della storia clinica del paziente per un inquadramento generale;
  • esame obiettivo, che comprende la palpazione scrotale, la misurazione del volume testicolare e l’esplorazione rettale per la valutazione della prostata;

Lo specialista solitamente richiede che il paziente si sottoponga allo spermiogramma, ovvero l’esame del liquido seminale: questo è particolarmente importante per la diagnosi dell’infertilità maschile.
Può inoltre indicare una serie di altri esami per infertilità così da meglio comprendere la causa alla base del problema ed intraprendere le azioni necessarie.

Infatti dal suo esito dipendono sia la diagnosi stessa sia la possibilità di ulteriori accertamenti specialistici di secondo livello. Per questo l’esame seminale viene praticato secondo i criteri e le procedure raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Quali indagini diagnostiche si possono fare per l’infertilità maschile?

L’andrologo può ritenere necessarie altre indagini diagnostiche di secondo livello, di indicazione specialistica, che possono essere:

  • Ecografia ed EcoColorDoppler scrotale
  • Ecografia dell’apparato urinario
  • Ecografia prostatica transrettale
  • Esame genetico
  • Spermiocoltura

 

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